Martino
Intorno all’anno 335 alle porte di Amiens. È inverno. I soldati di cavalleria della Guardia Imperiale cavalcano in città. Alla porta della città un uomo nudo a freddo. Uno dei soldati si ferma. Al momento che non ha nulla con sé, tranne solo le sue armi e il suo cappotto, il soldato condivide il suo mantello e dà la metà al mendicante. Conosciamo la storia di Martino di Tours, a noi noto come San Martino. Sempre in data 11 novembre, i bambini camminano con lanterne per le strade e cantano. Ora questo dovrebbe cambiare: „Saint Martin“ non dovrebbe più essere cantata, il festival dovrebbe essere rinominato „festa-di-sole-luna-e-stelle“. Si ha paura di pestare i calli a persone di culture non cristiane. Chiedo: Il riguardo va fino a abbandonare la sua propria cultura? L´ammolla fino alla superficialità? In tempi passati abbiamo imposto il cristianesimo ai “pagani”, abbiamo evangelizzato. Oggi con riguardo errato sciogliamo la nostra cultura cristiana pezzo per pezzo. Le culture si arricchiscono reciprocamente. Cosa c’è di così indecente quando qualcuno condivide il suo mantello con un altro?!
Martin
Etwa im Jahr 335 vor den Toren von Amiens. Es ist Winter. Soldaten der Reiterei der Kaiserlichen Garde reiten in die Stadt. Am Stadttor friert ein unbekleideter Mann. Einer der Soldaten hält an. Da er außer seinen Waffen und seinem Überwurf nichts bei sich hat, teilt der Soldat seinen Mantel und reicht dem Bettler die eine Hälfte. Wir kennen sie, die Geschichte von Martin von Tours, uns bekannt als Sankt Martin. Immer am 11. November ziehen die Kinder mit Laternen durch die Straßen und singen. Jetzt soll sich das ändern: „Sankt Martin“ soll nicht mehr gesungen werden, das Fest soll in „Sonne-Mond-und-Sterne-Fest“ umbenannt werden. Man hat Angst, Menschen aus nichtchristlichen Kulturkreisen auf die Füße zu treten. Ich frage: Muss Rücksicht soweit gehen, dass man seine eigene Kultur aufgibt? Sie aufweicht bis zur Oberflächlichkeit? Früher haben wir den „Heiden“ das Christentum aufgezwungen, haben missioniert. Mit falsch verstandener Rücksicht lösen wir heute unsere christliche Kultur Stück für Stück auf. Kulturen bereichern sich gegenseitig. Was ist so anstößig daran, wenn jemand seinen Mantel mit einem anderen teilt?!
© Thomas Dietsch